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La crítica de Edith Stein a la Filosofía Existencial de Heidegger y la posibilidad de una ontología relacional

Pontificia Università della Santa Croce, Roma, 28 novembre 2022

Intervento: Paulina Monjaraz (Universidad Autónoma de San Luis Potosí)

Respondent: Tommaso Bertolasi (Istituto Universitario Sophia)

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Paulina Monjaraz è una collaboratrice del Gruppo di Ricerche di Ontologia Relazionale (ROR) e il suo seminario ha affrontato una questione che tocca il cuore di questo gruppo di ricerca: è possibile raggiungere una vera e propria ontologia relazionale partendo dall’esistenzialismo sviluppato da Heidegger?

Per Paulina Monjaraz, nelle opere di Edith Stein è possibile trovare una risposta a questa domanda, ed è negativa. In Existenzphilosophie [Filosofia esistenziale] di Martin Heidegger, un’appendice a Endliches und ewiges Sein [Essere finito ed eterno], la Stein critica la filosofia esistenziale di Heidegger. Monjaraz sostiene che da quel testo possiamo concludere che la visione di Heidegger non è compatibile con un’ontologia relazionale, a causa di una mancanza evidenziata da Edith Stein: l’incapacità della filosofia esistenziale di considerare la corporeità umana, rendendo così impossibile comprendere l’atto empatico come costitutivo della persona umana, e di conseguenza escludendo il binomio relazionale identità-alterità, dove l’Io si costituisce a partire dal Tu. Così, paradossalmente, l’apparente finitezza corporea dell’essere umano è il punto di partenza da cui lo stesso essere umano può proiettarsi nell’eternità. Al contrario, per Heidegger, il Dasein – che alla fine è l’essere umano concreto – rimane nella sua stessa finitezza.

Monjaraz ha costruito la sua argomentazione a partire da un’analisi approfondita della Existenzphilosophie, vantando però una vasta conoscenza dell’opera di Edith Stein. Questo le ha permesso di concludere rovesciano la prospettiva e proponendo una differente opzione di ricerca: si potrebbe parlare di un’ontologia relazionale nel pensiero di Edith Stein. Si tratterebbe di un’ontologia che parte dalla coscienza, cioè di un’ontologia che non cerca di parlare dell’essere in se stesso, ma del senso o del significato dell’essere in quanto riferito all’altro dalla sua costituzione.

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